IL PROGETTO DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SACRA PER IL RECUPERO DEL CASTELLO ABBAZIALE DI SANT’AMBROGIO
OBIETTIVI
– Riportare alla luce un’importante testimonianza architettonica, unica nel suo genere, per la storia della Sacra e di S. Ambrogio.
– Contribuire con questo progetto pilota al recupero turistico della Valle di Susa.
Ancora una volta, dopo vent’anni di impegno durissimo iniziato alla Sacra con un lavoro che avrebbe dovuto durare pochi anni, la perseveranza e la testardaggine di una associazione che non si è mai arresa di fronte ad
ogni tipo di ostacolo e di scoramento, è riuscita a coronare un altro progetto: riportare alla luce una testimonianza unica nel suo genere e importante per la storia della Sacra, della Valle di Susa e di S. Ambrogio. San Michele della Chiusa, nel contesto dei monasteri benedettini europei, intreccia la sua storia con molte realtà del mondo medievale. La collana de Il Millennio composito di San Michele della Chiusa ha percorso con le sue ricerche a tutto campo molte strade possibili ed ha potuto testimoniare l’intreccio di storie, personaggi e avvenimenti che fecero della Sacra un motore dello sviluppo del monachesimo europeo nell’anno mille.
CENNI STORICI
Una decina di anni fa, chi saliva a piedi alla Sacra da S. Ambrogio per la mulattiera che esce dal paese, incontrava le rovine del castello, o palazzo abbaziale, dal XIII al XIV secolo fu la residenza degli abati della Sacra. Nel palazzo si svolgevano le seguenti funzioni:
– era la residenza degli abati della Sacra o di un loro Vicario,
– ogni nuovo abate prendeva solenne e civile possesso dei domini dell’abbazia
– i feudatari facevano atto di sottomissione all’abate,
– gli abati o loro vicari amministravano la giustizia,
– vi risiedevano giudici e impiegati
– era presidiato da una scorta armata.
AVVENIMENTI STORICI DEL CASTELLO ABBAZIALE
– 5 luglio 1255 – l’abate Guglielmo De La Chambre firmò un compromesso con gli abitanti di S. Ambrogio a lui ribellatisi.
– 1263 – l’abate Decano volle fortificare il castello, viste le frequenti sollevazioni popolari.
– giorno di Pasqua del 1363 – al tempo dell’abate Pietro III il castello subì una prima rovina, per un incendio causato da una compagnia di ventura di soldati inglesi.
– Pietro III lo fece demolire, per ricostruirlo più possente.
– 1523 – per difendere il luogo dagli spagnoli di Carlo V venne occupato dalle milizie piemontesi di Carlo III.
– 10 ottobre 1579 – un Breve del Papa Gregorio XIII (1572-1585) permise all’abbazia di riparare il palazzo abbaziale.
– dal 1630 fino alla fine del secolo – subì gravi danni ad opera dei soldati francesi e soprattutto dal generale Catinat.
– 1691 – il principe Eugenio di Savoia Soissons, già abate commendatario di San Michele, mise a Sant’Ambrogio, in prossimità dei ruderi del castello abbaziale, un campo militare.
– 1707 – il castello fu in gran parte distrutto dalle mine francesi durante la guerra di successione spagnola.
– prima metà XVIII – gli abitanti del paese incominciarono ad asportare i materiali per impiegarli altrove, riducendolo alle sole mura perimetrali.
– 1751 – il castello era già in rovina: restavano solo pochi muri, vennero costruiti addossati alle mura miseri tuguri ricoperti di paglia e abitati da povera gente.
– metà XIX secolo – all’interno delle mura venne costruita una casa di civile abitazione.
PROGETTO DI RECUPERO DEI RESTI DEL CASTELLO ABBAZIALE
– fine XX secolo – l’Associazione Amici della Sacra decise di prendersi cura del monumento e di avviare un progetto di recupero del castello abbaziale di Sant’Ambrogio di Torino. Si trovò di fronte ad un ulteriore degrado, complicato dalla presenza di una casa privata legittimamente costruita a metà Ottocento all’interno delle mura. Il proprietario, quando decise di venderla, fece presente le sue intenzioni all’Associazione, conoscendo il suo interesse per le tematiche inerenti la storia della Sacra di San Michele.
2000 /2002 – Convincere l’Amministrazione Comunale di S. Ambrogio ad acquisire una casa per distruggerla è stato lungo, ma non difficile. L’occasione era troppo importante ed unica perché ci si potesse permettere di perderla. Con uno sforzo economico non indifferente per un paese così piccolo l’operazione andò a buon fine e si arrivò alla stipula di una convenzione tra il Comune di Sant’Ambrogio e l’Associazione Amici della Sacra per cercare fondi onde iniziare i lavori di recupero del sito.
– L’Associazione Amici della Sacra si adoperò presso la Compagnia di San Paolo di Torino per ottenere fondi al fine di finanziare una indagine archeologica con la tutela della Soprintendenza dei Beni Archeologici, presupposto indispensabile per l’inizio dei lavori
– L’Amministrazione Comunale di Sant’Ambrogio, attraverso la Comunità Montana Bassa Valle di Susa e la Regione Piemonte chiese un finanziamento alla Comunità Europea in occasione dei Giochi Olimpici Invernali, inserendosi in un bando che prevedeva la nuova costruzione o il recupero di strutture architettoniche con destinazione alberghiera possibilmente a bassi costi e quindi non speculativa.
– Redazione di un progetto di recupero architettonico e strutturale con destinazione alberghiera a basso costo (Arch. Lauretta Musso Ruffino, Torino)
– 2003 – Inizio dei lavori di ristrutturazione.
– 2006 – Termine della prima fase di intervento.
– 2008 – Inizio della seconda fase di intervento per ultimazione lavori, con il contributo della Regione Piemonte.